Il coraggio di ripartire

I Verbi del Cuore

Rin-cuorare


Avevamo lasciato i due amici, Cleopa e l'altro discepolo, sulla
strada verso Emmaus mentre il pellegrino misterioso spiegava loro
le Scritture per rin-CUOR-arli, per infondere loro nuovo coraggio.
Sappiamo che la scintilla di questo COR-aggio non scatterà
grazie ad una parola, ma ad un gesto: lo spezzare del pane
Eccoli finalmente rin-CUOR-ati e rinvigoriti, talmente rinsaldati nella fede che tornano di corsa a Gerusalemme per annunciare agli altri di averlo visto ed incontrato.
La Risurrezione di Cristo rivela loro che le dimissioni dalla fede vanno ritirate e bisogna ripartire nella gioia, perché da quell'incontro nulla (soprattutto il loro cuore!) è più come prima.
Duemila anni fa il Cristo risorto fece impazzire di gioia il cuore delle donne, dei discepoli, di chi si sentì dire: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco, e non essere più incredulo, ma credente”. (Gv 20,27).
Dio è l’Emanuele. Non solo “Colui che è”, ma “Colui che è con”. Infatti è amore, vittoria sulla solitudine e sulla morte; per questo rimane per sempre con noi, anzi “in noi” (“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui” Gv 6,56). La parola e il pane, con cui resta nel nostro spirito e nella nostra carne, sono il viatico della Chiesa fino alla fine dei tempi. Così l’uomo diventa la parola che ascolta e vive del pane che mangia.
Questo brano ci dà garanzia che Gesù è vivo, è risorto, è presente nel mondo, anche nel nostro mondo. E’ tornato, sì, al Padre, ma senza lasciare la terra. “Sarò con voi tutti i giorni…”. Gesù cioè cammina con noi per le vie del mondo, anche se noi siamo distratti, non ci pensiamo, parliamo d’altro e non lo riconosciamo.
Lo spezzare del pane è la prova più grande dell’amore di Gesù per ognuno di noi. Chi lo riceve, lo ri-COR-da (porta nel cuore), si lascia interpellare da esso e cerca di rispondervi, in un crescendo di conoscenza e di vita. La fede è questa conoscenza che si fa vita.
I termini eucaristici principali: prendere il pa-ne, levare gli occhi, benedire, spezzare, dare, mangiare, distribuire: questo è il kerigma, il riposo-ristoro promesso da Dio! Il Vangelo di Luca è quasi un commento a queste parole, una catechesi sulla Eucaristia, arrivo e partenza della missione, culmine e sorgente della vita cristiana.
Chiediamoci: le nostre comunità a Pasqua, i cristiani nella domenica, Pasqua settimanale, si sentono invasi nella celebrazione e poi in settimana “della gioia della risurrezione di Cristo”?
Ritrovano nell'ascolto della parola e nel gesto dello spezzare il pane la forza e il coraggio di ripartire per rin-CUOR-are i fratelli e per annunciare loro che Cristo è vivo ed è presente in mezzo a noi?

 

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